A Torino è in corso un disastro ambientale? 

La procura di Torino apre un'indagine per reato di disastro ambientale nella nostra città, dove muoiono circa 900 persone all'anno (su una popolazione di oltre 800mila) per patologie direttamente collegate all'inquinamento dell'aria.

A 4 anni dalla deposizione di denuncia ad ignoti da parte del Comitato Torino Respira per inquinamento ambientale, la procura notifica 9 avvisi di garanzia e formalizza l'indagine: dei responsabili ci sono e sono indagati.

Tra questi, la sindaca Appendino, il Presidente della Regione Cirio, i rispettivi predecessori Fassino e Chiamparino e gli assessori all'ambiente comunali e regionali.

Non tarda ad arrivare la "solidarietà" ai colleghi da Salvini, pronto a proteggere in particolare l'attuale Presidente della Giunta Regionale Cirio.

Deboli e vaghe sono le dichiarazioni degli indagati: "abbiamo fatto tutto il possibile", "ci siamo sempre interessati alla tutela ambientale".

Scuse che non reggono di fronte all'inadeguatezza delle misure che Regione e Comune hanno preso di fronte al disastro ambientale che Torino vive da ormai molti anni, e che spesso hanno celato una facciata "green" ma uno scarso interesse sostanziale.

Le attuali e le precedenti giunte regionali e comunali niente hanno fatto per migliorare e rinforzare il trasporto pubblico di modo da renderlo scelta preferenziale per gli spostamenti, né hanno mai incentivato il cambio dei sistemi di riscaldamento privato.

Dal 2010 ad oggi sono stati tagliati, tra fondi nazionali e locali, oltre 11 miliardi sul trasporto pubblico locale: ci troviamo oggi con corse tagliate, tempi di attesa alla fermata spesso troppo lunghi, bus sovraffollati nel pieno della pandemia, e soprattutto un biglietto da 1,70€ rincarato più volte negli anni scorsi.

La sindaca Appendino lancia campagne mediatiche a proposito di nuovi mezzi di trasporto elettrici acquistati con spese di decine di milioni di euro, mentre dismette linee tramviarie già esistenti e a minor impatto ambientale ed economico.

Continua a non esserci, a Torino, un progetto e un investimento concreto per rendere il TPL accessibile a tuttə, alternativo all'uso del mezzo privato, diffuso in ogni area della città, in questo senso realmente vettore di una città ecosostenibile.

Siamo la prima città d'Europa e nella top 10 mondiale per inquinamento da polveri sottili (PM2,5 e PM10) - date tanto dai mezzi a combustione interna, quanto dall'usura di gomme e freni - con superamenti dei limiti massimi di tolleranza durante più mesi all'anno.

E siamo tra le città d'Italia più inquinate d'Europa anche per inquinamento di NO2, Diossido di Azoto.

Il Codacons (Coordinamento per la difesa ambientale e i diritti di utenti e consumatori) era arrivato ben prima della Procura e aveva già denunciato Torino per disastro ambientale: non sono rispettati i limiti minimi di tutela della salute previsti dall'OMS.

Basta così. È urgente intervenire immediatamente contro l'inquinamento della nostra città, e non possiamo aspettare i tempi biblici e spesso inutili delle istituzioni politiche o giudiziarie.

Vogliamo costruire una città sana, vivibile, accessibile, nella tutela dell'ambiente e delle persone.

Vogliamo farlo insieme a partire dal trasporto pubblico: lo vogliamo gratuito, ampliato in numero di mezzi, fasce orarie e aree di copertura, sicuro per tuttə le persone che vorrebbero usarlo.